I prodotti dell’alveare

IL MIELE:
Il miele è un alimento prodotto dalle api a partire da melata o dal nettare di fiori.

Nettare: Il nettare è una secrezione zuccherina prodotta dai nettarii dei fiori e viene letteralmente succhiato dalle api grazie al loro apparato boccale lambente-succhiante e finisce nella borsa melaria situata all’interno dell’esofago, quando raggiunge un peso di 40 mg viene trasportato all’interno dell’alveare e viene rigurgitato e raccolto dalle altre api. Per la loro composizione, solo i mieli di acacia, castagno ed alcune melate rimangono sempre liquidi, con il passare del tempo, invece, tutti gli altri tipi di miele tendono a cristallizzare. Niente paura! Questo procedimento naturale è segno di assoluta qualità, se i mieli non cristallizzano vuol dire che sono stati sottoposti a trattamenti termici come la pastorizzazione, che implica la perdita irreparabile di enzimi e vitamine, a discapito della naturalezza e della qualità del prodotto.

Melata: La melata è un liquido zuccherino prodotto da insetti parassiti delle piante come Afidi, Coccidi, Psillidi e Rincoti, le api bottinano questo liquido sulle foglie o su altre parti di pianta. Questi insetti parassiti si nutrono di linfa delle piante, trattengono le sostanze a loro utili ed eliminano quelle in eccesso costituite da acqua, zucchero, enzimi, sali minerali ed acidi organici che vengono così raccolte dalle api sotto forma di goccioline. Le piante maggiormente visitate da questi insetti sono abeti, querce, tigli ecc…
L’elaborazione del nettare o melata viene ultimata con la sua disidratazione, per prevenire la fermentazione. A questo scopo, le api operaie lo depongono in strati sottili sulla parete delle celle e viene ventilato per favorire l’evaporazione dell’acqua, quando raggiunge circa il 18° di umidità le cellette contenenti miele vengono opercolate con cera.

LA RACCOLTA DEL POLLINE:
Le api possono raccogliere sia nettare che polline, quest’ultimo viene raccolto in prevalenza da piante entomogame, ossia piante che sia affidano agli insetti per il trasporto di polline da un fiore all’altro, le api si posano sui fiori e tirano a sé le antere imbrattando così tutto il loro corpo di granuli pollinici, passando poi da fiore a fiore inconsapevolmente trasferiscono questo polline agli stimmi, avviando così l’impollinazione necessaria a garantire la produzione del seme o del frutto indispensabile per la sopravvivenza della specie.
Grazie soprattutto alle api e quindi alla loro impollinazione si rende possibile la produzione di ciliegie, mele, meloni, zucchine e per tutte le altre tipologie di frutta e verdura la presenza delle api ne migliora la quantità e la qualità.
Quando l’ape è completamente ricoperta di polline con le spazzole presenti sul primo paio di zampe raccoglie i granuli di testa e collo lo impasta di nettare, con le spazzole presenti sul secondo paio di zampe raccoglie i granuli presenti sul torace e lo unisce a quello precedentemente creato, infine con il terzo paio di zampe raccoglie i granuli dell’addome che viene amalgamato con quello proveniente dal secondo paio, sfregando fra loro le zampe posteriori si crea una pallina che viene immagazzinata nella cestella del polline presente nel terzo paio di zampe. La raccolta di polline di fiore in fiore fa sì che la pallina si ingrandisca sempre più e quando raggiunge il peso di 7,5 mg ciascuna vengono portate all’alveare.
Per la raccolta di polline utilizziamo delle trappole posizionate all’ingresso dell’alveare che consentono il solo passaggio dell’ape attraverso dei fori, mentre le palline di polline cadono in un raccoglitore il quale giornalmente viene svuotato. A questo punto il polline viene pulito manualmente da impurità e congelato in modo da eliminare la carica batterica presente.

LA CERA:
Le api producono la cera e la utilizzano come materiale da costruzione, è una sostanza grassa prodotta da ghiandole sericere delle giovani api operaie di età compresa fra i 10 ed il 16 giorni, la cera viene emessa sotto forma di scagliette e viene lavorata con le mandibole e vengono aggiunte piccole quantità di polline e propoli.

LA PROPOLI:
La propoli viene raccolta dalle api sulle gemme e sulla corteccia di piante come Betulla (Betula sp.), Pino (Pinus sp.), Pioppo (Populus sp.), Querce (Quercus sp.), ecc… ha una consistenza resinosa ed è composta da sostanze balsamiche e gommose.
La raccolta della propoli avviene nelle ore più calde della giornata in modo che questa risulti morbida, le api la appallotolano nel terzo paio di zampe, così come avviene per il polline e la portano all’interno dell’alveare dove verrà utilizzata per costruire barriere di difesa e tappare eventuali fessure nel legno, inoltre addizionata a cera costituisce il rivestimento dei favi che accolgono la covata in modo da sterilizzarli.
Oltre a funzioni di sterilizzazione e chiusura di fessure, la propoli viene impiegata per imbalsamare eventuali animali di grossa taglia, come farfalle, bruchi e tutto ciò che non è facilmente trasportabile all’esterno dell’alveare.

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